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PLANETHARD – interviewed by nhme.net

PLANETHARD – interviewed by nhme.net
http://www.nhme.net/interviste.html

 

PLANET HARD
La nostra Francesca Cipriano intervista i Planet Hard! Read more …

Membro(i) della band: Ciao! Piacere di conoscerti/vi e grazie per aver accettato di dedicarci un po’ del tuo/vostro tempo! Complimenti per il vostro nuovo lavoro! Cosa vi ha ispirati e quali sono i temi che trattate nelle vostre canzoni?
Davide Merletto: Nelle nostre canzoni analizziamo con occhio interessato e non valutativo la condizione umana. Sia a livello interiore (parlando delle nostre emozioni e dei nostri pensieri circa il mondo e la vita), sia a livello esteriore (la nostra società, le grandi sfide del nostro tempo, la condizione climatica e di salute del nostro pianeta ecc..) Dandy, a te la parola..
Marco D’Andrea: L’ispirazione arriva dalle esperienze di ogni giorno, anche al di fuori di quelle musicali, quindi di vita, fonte primaria per ogni artista. Mi capita spesso, la notte in particolare, quando c’è silenzio intorno a me, di imbracciare la chitarra e iniziare a comporre senza pensare a quello che sto facendo, ma facendomi guidare dall’istinto e nascono quindi delle scintille che man mano plasmo fino a far diventare vere e proprie canzoni.

Ci sono dei brani che mi hanno colpita e sono “Awake”, “Neverfailing Superstar” e “Inglorious Time”, per il tipo di sonorità. Raccontaci come nascono.
Marco D’Andrea: Awake è nata in sala prove mentre tutti insieme stavamo suonando, così di getto. Neverfailing Superstar invece è nata una notte nel mio studio, mentre improvvisavo con degli arpeggi cercando di incastonare tra quelle note, il mio stato emotivo, mentre Inglorious Time è nata da una piccola esperienza di un viaggio che ho fatto, che mi ha permesso di entrare in contatto e apprezzare civiltà diverse da quelle alle quali sono abituato, infatti il “mantra” iniziale che pervade tutto il brano è preso proprio da questo incontro. Qual è il messaggio racchiuso nei testi delle vostre canzoni?
Davide Merletto: L’album parla della difficile relazione che l’essere umano ha con il tempo che scorre e racconta come, sequestrati emotivamente dalla quotidianità, rimbalziamo tra passato e futuro impegnandoci faticosamente a rimanere nel momento presente.. nel qui e ora.. nel “Now”

Chi o quali sono le vostre muse ispiratrici in ambito musicale?
Stefano Arrigoni: Non abbiamo mai avuto vere e proprie muse ispiratrici, diciamo che ci accostiamo a molte band perché ne ricalchiamo il genere. Guardate ad esempio Alterbridge, Nickelback, Creed, Stone Sour… abbiamo qualcosa di loro in NOW. Speriamo che un giorno qualcuno abbia qualcosa di noi dentro i propri album, vorrà dire che in qualche modo avremo lasciato traccia!

A chi vi siete affidati per la produzione di questo disco e come vi siete trovati?
Marco D’Andrea: Dopo aver parlato con molti produttori, la scelta è ricaduta su Matteo Magni, del Magnitude Studios a Seregno (MB) che è stato produttore artistico per il mio disco solista strumentale “Everything I Have To Say…” e tecnico del suono per il secondo album Planethard “No Deal”. Dopo l’aver fatto una bella chiacchierata, è parso sin da subito che era la persona giusta per noi. Anche se è molto giovane sa ascoltare le tue idee e sa come trasformarle valorizzando oltre che al tuo strumento, la canzone nell’insieme. Abbiamo curato insieme ogni singola nota di quest’album, per far si che tutto fosse collegato nel migliore dei modi. Essendo poi Matteo anche un gran chitarrista, è stato divertente trovare insieme soluzioni diverse e alternative a quello che avevo inizialmente composto. C’era un motto durante le registrazioni di quest’album, ossia “Open Mind!”; quando sei in studio e vuoi dare il massimo, devi essere aperto ai consigli che vengono da persone che ti ascoltano, se non sei disposto a rischiare, non otterrai mai la soluzione migliore, anche se ti può sembrare strana, vale sempre la pena provarci e vedere il risultato, è così è stato. Grosso lavoro e nota di merito a Davide Merletto, che durante le pre-produzioni dell’album si è subito integrato al meglio in quello che è il sound Planethard.

Alla fine di ottobre vi siete cimentati un uno showcase; da dove è nata questa idea e quali sono le vostre influenze in ambito musicale?
Alessandro Furia: L’idea è stata pianificata insieme al management e aveva o scopo non solo di presentare la nuova fatica ma anche il nostro nuovo Frontman Davide Merletto, quindi questo evento aveva una duplice importanza e credo che questa esperienza ci sia stata molto utile. Per descrivere le nostre influenze basta ripercorrere la nostra discografia, che è in continua evoluzione, e focalizzarsi su qualcuno diventa veramente difficile, diciamo che il song writing ha avuto influenze come Alterbridge, e in particolare quella di Mark Tromonti, senza dimenticare le ballad in puro stile Americano, ma con un tocco totalmente personale.

Originale la cover del nuovo album, chi l’ha realizzata?
Stefano Arrigoni: Bella vero? Chiedete al grande Lele Lutteri (www.lelelutteri.com), si metterà le mani nei capelli! (eheh!) E’ stata una copertina generata dalle nostre menti che, in quanto complicate, hanno dato del filo da torcere anche al più grande fra i designer di Milano. L’orologio segna il tempo, chiave di volta di NOW, e poi tanti altri piccoli riferimenti che lasceremmo a voi il compito di scoprirli.

Progetti futuri in casa PLANETHARD?
Marco D’Andrea: Ora stiamo promuovendo il nostro terzo lavoro “NOW”, quindi tutta l’attenzione è focalizzata su questo, e quindi preparare lo show live cercando ogni volta di migliorarsi sotto ogni punto di vista. Sicuramente oltre all’Italia faremo anche delle date all’estero, dove il mercato è più florido per il nostro genere musicale. Abbiamo anche già buttato qualche idea per il quarto album, ma non voglio anticipare niente al momento.

Ero presente al vostro concerto a Milano ed ho notato che fra di voi c’era un buon affiatamento e anche il pubblico presente era coinvolto; quali vibrazioni sono arrivate a voi che eravate sul palco?
Davide Merletto: Vibrazioni molto positive! La nuova line-up e il nuovo album stanno riscuotendo grande consenso e live dopo live la sintonia all’interno della band cresce e si trasforma sempre di più in un’unica energia che trasmettiamo al nostro pubblico. Ale, a te la parola..
Alessandro Furia: Milano è stata per noi la prima vera prova, ed era importantissimo riuscire a trasmettere l’emozione e la grinta che provavamo noi sul palco, per noi è stato molto bello suonare davanti al pubblico di Milano.

Come pensi che sarà la risposta da parte dei vostri fan in merito a questa vostra ultima fatica?
Alessandro Furia: Questo lavoro segna un cambiamento sotto molti punti di vista, e normalmente i cambiamenti possono creare false aspettative, ma penso che ascoltando l’album penso che tutte le aspettative attese siano ottime, anche perché noi siamo molto soddisfatti del lavoro svolto.

Ringraziandoti per la tua disponibilità lascio a te la parola per chiudere come vuoi quest’intervista.
Davide Merletto: Il rock italiano è vivo e scalpitante ! Sostenete le band del nostro paese andando ai concerti e acquistando i loro album ! Ovviamente, potete cominciare dai Planethard: Now!